|
|
L’IDENTITÀ DEGLI ISTITUTI RELIGIOSI ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE FONTI. SPUNTI DI RIFLESSIONE

L’IDENTITÀ DEGLI ISTITUTI RELIGIOSI ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE FONTI. SPUNTI DI RIFLESSIONE

L’IDENTITÀ DEGLI ISTITUTI RELIGIOSI ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE FONTI. SPUNTI DI RIFLESSIONE

Grazia Loparco

Le ragioni della lettura storica per un Istituto Religioso, per individuare un’identità che la supera

Un istituto religioso per sua natura è oggetto di studio della teologia e della storia, in quanto un carisma si incarna in un preciso tempo e spazio, nella risposta libera e progressiva di una persona che ne coinvolge altre in un progetto condiviso.

Il carisma è identificabile per alcune costanti che permangono in una missione specifica nella Chiesa e nella società, ma al contempo la sua attuazione nella storia è necessariamente in fieri, diviene continuamente, segue le regole della transitorietà e modificazione…

Uno sguardo alla storiografia: tra perpetuazione del fondatore e rinnovamento

Secondo H. Marrou, si tratta di integrare coscienza e conoscenza storica.

Conseguenza: studi da rinnovare in base alle fonti da valorizzare e interpretare con una metodologia appropriata

Ogni generazione sente, o meglio, oggi va educata a sentire, la giusta esigenza di un contatto diretto con le origini e la propria storia istituzionale, che coltiva il senso di appartenenza e di identità.

Occorre pertanto andare allo studio corretto delle fonti, meno manipolabili rispetto agli studi. Difatti ogni generazione interroga e studia il passato a partire dalle sue domande, da chiavi di lettura che si modificano in base alla comprensione della vita, del mondo, del proprio posto e missione nella Chiesa e nella società. Le fonti restano, l’interpretazione cambia.

Per questo motivo l’identità dell’istituto non è fissa, ma in realtà rispecchia la visione di vita religiosa del tempo in cui è descritta e assimilata, oltre alla tradizione di autocoscienza che la veicola. La mentalità religiosa, ecclesiale, influenza la percezione dell’identità e la modifica, in un intreccio ermeneutico.

Dalla corretta interpretazione storica dei documenti e delle testimonianze può scaturire una migliore consapevolezza della diversità tra passato e presente, come pure delle costanti che rendono riconoscibile il volto di un religioso di una congregazione, a qualunque tempo e luogo appartenga.

Ma quali fonti attestano e delineano un’identità religiosa?

Quale uso è appropriato?

Il progetto: le fonti normative

Regole e Costituzioni

Altre fonti della vita: l’identità vissuta

Fonti narrative

Corrispondenza, Epistolari, Memorie, Diari, Cronache, necrologi…

Fonti documentarie

Atti e verbali

Altra documentazione ufficiale

Le minute

Altre fonti

Iconografiche , fonti multimediali, oggetti, edifici…

In sintesi

Per l’interazione connaturale dei diversi fattori che concorrono a delineare i caratteri tipici di un’istituzione, la specificità di un Istituto si riconosce nell’intreccio delle fonti, sia di quelle normative che, come bussola, indicano nel tempo il dover essere, uguale per tutti i membri, sia quelle della vita quotidiana, che indicano la realtà contestualizzata nel tempo, locale, dinamica. E indicano la realtà immediata, originale oppure filtrata da chi la racconta e la trasmette.

Poiché un Istituto vive e opera in precisi contesti, ne consegue che la sua originalità, e dunque i caratteri dell’identità, devono essere cercati non solo nella documentazione interna, ma anche  fuori: archivi religiosi, ecclesiali, civili; non solo centrali, ma anche periferici, locali.

Il riconoscimento dei valori costanti prende corpo dalla riflessione storica e attualizzante, distinta, sull’azione dei primi membri dell’Istituto nel contesto originario e sulle scelte successive operate nei contesti in cui si sono sviluppate progressivamente le comunità e le opere, riconoscendo somiglianze e differenze dovute al cambiamento delle situazioni. Per ri-assumere uno sguardo specifico, tipico, rinnovato, sulla realtà e sulla missione.

Una serie di questioni odierne sull’identità che interpellano le fonti: produzione,ordinamento, custodia, fruizione

  • Internazionalità e identità
  • Cura degli archivi e biblioteche generali e locali, a disposizione dei religiosi e di altri studiosi
  • Conoscenza della lingua del fondatore, mediazione di significati e interpretazioni
  • Cultura relativa al patrimonio spirituale dei religiosi proporzionata al livello delle conoscenze generali dei membri dell’Istituto

Condividere:

Contatto

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea